lunedì 9 aprile 2007

Google Maps: le mie mappe

In molti hanno la sensazione che la crescita dei contenuti web costruiti dagli utenti avrà una relazione molto diretta con l’informazione geografica e le tecnologie per la sua gestione. Quello che si può osservare oggi è che la localizzazione e le distanze dello spazio reale hanno un ruolo crescente nella comunicazione su internet. Le domande che cominciano con “dove” tornano ad avere un senso importante.
Ultima notizia: Google ha messo a disposizione dei propri utenti (coloro che hanno sottoscritto un account gratuito) la possibilità di creare dal browser semplici mashups salvati automaticamente su server remoti (informazioni qui; istruzioni tecniche qui).
I mashups potranno essere resi pubblici da google su richiesta di chi li ha creati; se una mappa è pubblica potrà apparire nei risultati di ricerca di Google Maps e Google Earth; se una mappa è privata potrà essere consultata solo conoscendone l’URL. L’utente ha a disposizione alcuni semplici strumenti di disegno per costruire la propria mappa riferendosi alla mappa stradale o alla fotografia: è possibile aggiungere punti, linee e poligoni. Punti, linee e poligoni possono essere adeguatamente “vestiti”: per i punti si hanno a disposizione un centinaio di simboli, non scalabili; per le linee è possibile scalare lo spessore, in pixel, scegliere un colore tra quelli disponibili e dosare la percentuale di trasparenza; è possibile editare il bordo dei poligoni con le stesse modalità delle linee, ed è possibile scegliere un colore e una trasparenza anche per il riempimento. A ogni elemento grafico può essere aggiunta informazione descrittiva: testi direttamente editabili, oppure fotografie o video disponibili in qualche archivio in rete, pubblico o privato. I risultati grafici ottenibili sono del tutto adeguati agli ambiti d’uso dei mashup, anche se non è possibile importare dati già disponibili in formati standard (shapefile, gpx, ecc.). D’altra parte il disegno diretto delle geometrie si porta dietro tutti gli errori di georeferenziazione delle mappe di google, che in qualche caso sono molto significativi. La mappa può anche essere esportata in kml per Google Earth; il risultato del drappeggio sul modello 3D delle geometrie aggiunte è buono per i poligoni, deludente per le linee. Una volta creata la mappa è collegabile a un blog o un sito internet nei modi consueti.
Complessivamente lo strumento è molto semplice da utilizzare ed ha potenzialità enormi, soprattutto per le mappe di consultazione pubblica. Ma possiamo immaginare semplici scenari anche per mappe private: dovete invitare amici a una cena nella vostra casa in campagna: potete evitare di segnare tracciati, punti di riferimento a incroci importanti, croci sul luogo di destinazione, ecc. su fogli di carta. Basterà inviare via mail l’URL alla mappa ai vostri amici, che potranno visualizzarla, e stamparla se è necessario. Avete fatto le vacanze di Pasqua in qualche villaggio esotico: potete evitare di mandare cartoline per descrivere i luoghi delle vostre escursioni: di nuovo, potrete tracciare i percorsi su Google Maps, salvare un mashup e inviare l’URL ad amici e parenti.

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