Galileo: e pur si muove (?)
Si apprende in questi giorni che il sistema di posizionamento terrestre Galileo, antagonista europeo dello statunitense GPS, rischia di non essere realizzato. Come al solito la causa di questo genere di problemi è il denaro necessario agli investimentimento e lo slittamento dei tempi di realizzazione.
Il "consorzio" che doveva realizzare ol progetto era composto dall'agenzia spaziale europea, controllata direttamente dall'Unione Europea, ed un gruppo di 30 aziende private raccolte in 7 gruppi industriali tra le quali anche l'italiana Finmeccanica.
Il progetto nel suo complesso richiede un investimento di alcuni miliardi di euro; finora le parti in causa hanno rispettato gli accordi presi ma il futuro non sembra per niente roseo.
I tempi di realizzazione previsti all'inizio del progetto, era il 2003, vedevano il sistema Galileo funzionante nell'anno 2008. dei trenta satelliti che dovrebbero costituire la rete necessaria alla localizzazione terrestre nè è stato lanciato in orbita uno solo (nella foto in alto) e a breve termine non è previsto alcun nuovo lancio.
Ora la Commisione Europea, tramite il suo "ministro" dei trasporti, fa sapere che il progetto prenderà una direzione completamente pubblica nella fase di costruzione e lancio dei satelliti mentre valuterà se affidare alle aziende private la gestione e la fornitura dei servizi.
Gli esiti di questa scelta sono un po' ambigui: l'Unione Europea dovrà sborsare nei prossimi mesi oltre 2 miliardi di euro, e si ha l'impressione che questa non sia stata una scelta autonoma della Commissione bensì il frutto del mancato investimento da parte del gruppo di aziende private coinvolte fin dall'inizio nel progetto.
Come al solito, diremo noi italiani, quando gli interessi privati e le "tempistiche" pubbliche si mischiano i frutti restano acerbi...
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