martedì 27 marzo 2007

Google Maps Mashup dedicati al "Bel Paese": troppo pochi?

Google Maps Mania, Blog dedicato alla segnalazione di mashup di ogni genere, ha dedicato un post alla raccolta di siti che ospitano mashup realizzati con Google Maps riferiti al territorio italiano.
Si spazia da una semplice guida turistica di Pisa a siti dedicati alla ricerca immobiliare come Casa Milano, xKasa e Mapple Rome Rentals.
Vengono anche segnalati siti dedicati a Parchi Naturali (vedi anche qui) o mashup riportanti i dati demografici di tutti i Comuni italiani, oppure ancora motori di ricerca che si avvalgono di Google Maps per segnalare la presenza di luoghi di interesse.

Per completezza segnaliamo anche la presenza di un post presente su Google Maps Mania dal Settembre scorso nel quale vengono indicati numerosi altri indirizzi ospitanti mashup italiani.

Prima di concludere mi vorrei soffermare sull'arretratezza italiana rispetto a tanti altri paesi (anche) sulla realizzazione di mashup. Per avere un metro di paragone si può vedere come in questo elenco di post dedicati a mashup nazionali l'Italia conti solo 2 post quando invece altri paesi europei contano chi 4, chi 5, chi 6 posts... lo so, non è certo un metodo scientifico per misurare correttamente lo stato dei fatti ma rende bene l'idea... e noi italiani ce la stiamo giocando con la Thailandia...

sabato 24 marzo 2007

Empire North, l'azienda modello del prossimo futuro?

Spesso la realtà si affianca e supera la fantasia.

Qualche giorno fa girovagando in un blog mi capita di vedere l’immagine di questo fucile di precisione ed essendo in un sito che si occupa di geografia, dico: “Cavolo, cos’è?” Leggo: “iIl fucile ha una gittata di 1200 m…” Cosa? Come? “Capsule GPS invece di proiettili!!!”. Che figata, chissà che affari, penso, chissà quanti mariti si consorzieranno per acquistarlo e sparare capsule GPS a mogli e figlie. Sarà doloroso, mi dico, e continuo a leggere: “il microchip entrerà nel corpo e rimarrà lì provocando solo un modestissimo dolore e nessun danno interno” - meno male – “la penetrazione è molto rapida ed il dolore è simile a quello di una puntura di zanzara”. La funzione del fucile non è quella di ferire e reprimere le folle dei rivoltosi – continuo a leggere - quanto di marcare ed identificare i soggetti sospetti per poi seguirli e rintracciarli in qualunque momento; una fotocamera montata sotto il fucile consente inoltre di riprendere il bersaglio e facilitarne la schedatura…subdolo.
La Empire North, l'azienda che produce il fucile, fornisce poi nello stesso pacchetto un software per rilevare la posizione degli sfortunati "bersagli".

Continuo a girovagare ancora nel sito e trovo anche un altro prodotto, JUJU “l’occhio del cittadino”. Questo strumento consente di essere sempre in contatto con il Ministero della Sicurezza Nazionale, attraverso una rete di satelliti. Si possono ricevere informazioni sullo stato di sicurezza della nazione ma si possono anche inviare al Ministero foto di persone sospette ricevendo in cambio, se la foto è ritenuta degna di attenzione, un messaggio di ringraziamento e di elogio da parte del Ministero. Il disegno del suo funzionamento esprime meglio delle mie parole le potenzialità di questo strumento.
Mi dico, alla fine, ma chi sono questi geni? Sul sito continuo a leggere: “la Empire North è sempre sulla cresta dell’onda…questa giovane e ambiziosa azienda danese sta sviluppando una serie di nuovi strumenti per l’identificazione di equipaggiamenti antirivolta” - sembra davvero una azienda imperiale penso e mi immagino i responsabili vestiti come gli ufficiali dell’impero galattico di Star Wars - “prodotti sviluppati per i moderni campi di battaglia urbani, e progettati e realizzati combinando in know how l’insuperabile design danese”.

Terribilmente figo… ma sarà tutto vero?

giovedì 22 marzo 2007

Le proprie mappe su Virtual Earth con Mapcruncher

Nella crescente corsa alla personalizzazione dei servizi cartografici offerti in rete, Microsoft ha giocato una carta che merita di essere evidenzata.
La divisione Microsoft Research ha reso disponibile MSR Mapcruncher: un software scaricabile gratuitamente che permette di generare un'interfaccia web che permette di visualizzare la propria mappa sovrapponendola alla cartografia di Virtual Earth creando così un mashup.

Il meccanismo con cui il software permette di eseguire questa operazione si basa su una serie di passaggi:

- per prima cosa si deve disporre della propria mappa in formato Raster (JPG / TIF / TIFF / PNG) o in altro formato (EMF / WMF / PDF).

- Attraverso il software Mapcruncher si carica il file mappa e lo si georeferenzia al volo all'interno del software (purtroppo non viene fornita la possibilità di importare la georeferenziazione da world file come TFW o JGW o GeoTiff); si segnala che questa operazione è resa abbastanza semplice dalla struttura dell'interfaccia di Mapcruncher: sul lato sinistro compare la nostra mappa mentre sul lato destro compare la cartografia di Virtual Earth. E' dunque possibile eseguire operazioni di pan e zoom e localizzare dei punti della prorpia mappa segnandoli sulla cartografia di Virtual Earth. Dopo averne segnalati 2 sarà anche possibile rendere solidali le operazioni di pan e zoom tra le due finestre facendo un clic sul pulsante "lock". Si consiglia di segnare un numero di punti sufficiente a coprire uniformemente la mappa.

- Una volta localizzata correttamente la proria mappa sarà necessario salvare il progetto e, successivamente si potrà esportare la nostra mappa facendo un clic sul pulsante "Render..."; comparirà dunque una finestra in cui si dovrà specificare dove si vuole esportare i file necessari alla visualizzazione della mappa.

- Per verificare l'effettiva riuscita dell'esportazione sarà sufficiente aprire la cartella dove abbiamo esportato i dati ed aprire il file html contenuto nel proprio internet browser.

- Infine per rendere disponibile a tutti la nostra mappa sarà necessario caricare questi dati su un proprio spazio web.

qui è possible vedere un semplice risultato.

Si tenga presente che se si ha dimestichezza con il formato html sarà possibile migliorare sensibilmente l'interfaccia che si presenterà agli utenti ed inoltre si sappia che Mapcruncher permette anche di creare un'interfaccia composta da più strati informativi e di applicare delle trasparenze! Se volete vedere qualche esempio vi invito a visitare la galleria presente sul sito ufficiale.

Adesso non resta che provarlo...

lunedì 19 marzo 2007

Imparare il GIS... con ArcGIS [aggiornato]

Molti utenti che si affaciano al mondo del GIS vorrebero ottenere informazioni utili all'apprendimento di concetti teorici ed applicati in relazione all'informazione geografica.
A tal riguardo vogliamo dedicare questo post per rendervi partecipi della presenza di un corso on-line completamente in italiano che permette di acquisire le conoscenze utili alla comprensione e alla gestione di sistemi informativi geografici. Questo corso interattivo segue il corso universitario di "Elementi di Informatica (Sistemi Informativi Territoriali per l’analisi del territorio)" tenuto negli anni passati da fabio.lucchesi nel corso di Laurea upta_ che propone un' introduzione ai sistemi informativi geografici: caratteri tecnici e possibili applicazioni ed ai software dedicati alla gestione della informazione geografica principalmente l’ambiente ArcGis.

è possibile seguire il corso in linea a partire dal link seguente: corso on line

Per concludere consigliamo questo corso anche a chi vuole approfondire maggiormente le proprie conoscenze nel campo dell'informazione geografica oppure a chi vorebbe avere una guida o un manuale che orienti l'apprendimento degli strumenti GIS.

giovedì 15 marzo 2007

dal GPX al SHP andata e ritorno ... passando per Google Earth

Mettiamo il caso di avere un dispositivo GPS con il quale si siano rilevati una serie di punti. Vogliamo dunque elaborare questi dati in ArcGIS e ricaricarli all'interno del nostro dispositivo GPS dopo aver effettuato le modifiche.
Colgo l'occasione di dover effettuare questa operazione per un progetto che vede coinvolto il Team per rendervi partecipi del sistema che utilizzeremo.

Cominciamo con l'inquadrare il problema un po' più precisamente:
Una volta scaricati i dati della traccia e degli waypoints in formato gpx dentro il computer si procederà ad aprirli in ArcGIS; dopo aver modificato gli attributi degli waypoints si procederà ad esportare da arcgis in formato Kml; infine convertiremo questo file kml in formato gpx e lo ricaricheremo nel dispoisitivo.

Ma andiamo per gradi; scomponiamo il problema e iniziamo a sviluppare i singoli passaggi:

1) Scaricare i dati dal dispositivo GPS ed aprirli in ArcGIS
Per questo passaggio è necessario avere a disposizione:
-Software in dotazione con il dispositivo che permetta di scaricare i dati in formato GPX oppure EasyGPS (scaricabile gratuitamente da qui)
-ArcGIS 9.x
-gpx2shp (programma freeware scaricabile gratuitamente da qui; scegliere il file descritto come "win_no_test")

Procedura:
-Scaricare i dati dal dispositivo con il software fornito in dotazione oppure utilizzare EasyGPS in modo da ottenere un singolo file GPX al cui interno siano presenti sia la traccia sia gli waypoints
-Aprire il file GPX in ArcGIS; dopo vari esperimenti sconsigliamo di aprire il file GPX direttamente con ArcGIS utilizzando l'estensione Data Interoperability poiché, cosa assurda, non viene conservato il nome dei singoli waypoints. Suggeriamo piuttosto di utilizzare l'utility "GPX2SHP" che in modo autonomo crea due temi in formato shapefile nella stessa cartella in cui sta il file GPX: il modo più semplice per utilizzare questo piccolo software è sufficiente trascinare l'icona del file GPX sopra l'icona del file GPX2SHP.exe; i file creati avranno lo stesso nome del file GPX con un suffisso _trk per identificare il tema lineare della traccia ed il suffisso _wpt per identificare il tema puntuale degli waypoints. Bene a questo punto è possbile aprire questi due temi in ArcGIS

2) Specificare il sistema di riferimento, Eseguire le modifiche dei dati ed esportare i dati in formato KML
Per eseguire questa operazione è necessario disporre di:
-ArcGIS 9.x
-l'estensione "Export to KML" di ArcGIS (questo arcscript è scaricabile gratuitamente qui)

Procedura:
-Prima di procedere è necessario specificare o meglio definire il sistema di riferimento dei dati geografici contenuti nei file shape. Nel nostro caso specifico, avendo utilizzato un disositivo Garmin che dispone di sistema di riferimento dei dati rilevati in coordinate geografiche non proiettate del datum WGS84 abbiamo specificato in ArcCatalog il file prj contenuto in "Geographic Coordinate System/World/WGS 1984.prj" per entrmbi i temi shape.
-A questo punto è possibile procedere alle eventuali modifiche che vogliamo apportare ai dati rilevati sovrapponendoli magari a dati già disponibili. (Qualora sia necessario lavorare con dati aventi un altro sistema di riferimento consigliamo di proiettare i dati rilevati nel sistema dei dati disponibili, eseguire le modifiche ed infine riproiettarli nel formato nativo del dispositivo).
-Bene, quando riteniamo conclusa la fase delle modifiche abbiamo la possibilità di esportare i dati contenuti nei tematismi Shape all'interno di file KML (formato nativo di Google Earth) grazie all'estensione "Export to Kml". Il risultato dell'operazione consiste nell'ottenere due file in formato KML che, all'occorrenza possiamo arpire in Google Earth anche per verificare il lavoro svolto.

3) Convertire i file KML in formato GPX
Per eseguire questa operazione è necessario avere a disposizione:
- GPSBabel (software di conversione gratuito scaricabile qui)
- Software in dotazione con il dispositivo che permetta di caricare i dati in formato GPX nel dispositivo oppure EasyGPS (scaricabile gratuitamente da qui)

Procedura:
-A questo punto è necessario convertire i dati contenuti nel file KML in un formato che possa essere utilizzato per trasferirli dentro il dispositivo GPS. Suggeriamo di utilizzare il software GPSBabel che permette di eseguire conversioni tra numerosi formati tra i quali sia il formato KML che il formato GPX.
-Infine si deve utilizzare il software in dotazione con il dispositivo oppure EasyGPS per caricare i dati in formato GPX all'interno del dispositivo.

Finalmente avremo nel dispositivo i dati rivisti, ripuliti e corretti. So che è una procedura forse un po' complessa ma assicuriamo il suo funzionamento.
Si aspettano commenti e consigli per migliorare queste procedure tenendo presente che sono stati utilizzati (ecceto ArcGIS) software e applicazioni gratuite.

mercoledì 14 marzo 2007

mondo reale vs. google earth



Come molti di voi sapranno Google Earth ha aggiornato recentemente una serie di dati geografici di alcune parti del mondo.
Tutta la Svizzera è rappresentata con fotografie satellitari ad alta risoluzione ed il modello altimetrico elvetico è definito con una griglia di 10 m!
Il realismo raggiunto in Google Earth è eccezionale; a riprova di questo fatto c'è chi ha messo a confronto un volo reale registrato con un aeroplano e un video catturato all'interno di Google Earth; impressionante.

sabato 10 marzo 2007

il primo curriculum vitae su goole earth

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, i metodi con cui si cerca e si trova lavoro si stanno adeguando ad un mondo in cui le nuove tecnologie hanno un peso importante per promuovere se stessi e dar valore alle proprie esperienze.
Un caso singolare rigurada un giovane consulente finanziario di Istanbul che ha reso disponibile la localizzazione delle varie esperienze che compongono il suo curriculum vitae. Grazie a google earth è possibile vedere in modo interattivo le tappe lavorative e formative che costituiscono la storia di questo consulente specializzato in marketing.


E' infatti possibile scaricare il file kml dal suo blog e visualizzarlo direttamente in google earth.


James Fee fa notare come questo tipo di comunicazione può essere inadeguata se trasmessa in assenza di un curriculum strutturato in modo tradizionale. E' da osservare però che il colpo d'occhio fornito da google earth rende bene l'idea sul fatto che il professionista in questione abbia avuto modo di formarsi e di lavorare in varie parti del mondo e che quindi un possibile datore di lavoro potrebbe valutare meglio questo aspetto attribuendo un punto a favore in più.


Se avete anche voi avuto modo di lavorare o di formarvi in paesi esteri, perchè non seguire l'esempio di Ozgur Alaz?

mercoledì 7 marzo 2007

utilizzare il GPS in modo alternativo

Che bello avere un dispositivo GPS! Sì ma poi che ci si può fare? Ecco, cerchiamo di dare una risposta a questa legittima domanda.
Navigando tra le pagine web dedicate a questo argomento, è possibile scoprire utenti che hanno "sfruttato" il segnale GPS per generare nuovi utilizzi di questa tecnologia.

- Photo GeoTagging -
Avendo a disposizione una traccia dei propri spostamenti registrata con un dispositivo GPS è possibile associare alle fotografie digitali una "etichetta geografica" che specifica su ciascuna di esse la posizione geografica da cui è stato eseguito lo scatto. Per approfondire questo argomento vi rimando a questo post e alla presentazione "GPS - Dispositivi e Applicazioni".

- GPSlog -
C'è chi usa il GPS per creare un diario dei propri spostamenti e li pubblica quotidianamente sul suo blog corredando il tutto con fotografie. A tal riguardo vi segnalo un'esperienza eseguita meticolosamente: GEO_LOG (blog curato da fabio.lucchesi) .
Per passare ad utilizzi più estremi vi segnalo che vi sono alcuni genitori negli Stati Uniti che utilizzano dei piccoli dispositivi che registrano la posizione GPS per verificare gli spostamenti dei propri figli; in pratica posizionano una piccola antennina GPS nelle tasche del proprio pargolo e, una volta tornato a casa il genitore può controllare la traccia segnata dagli spostamenti del figlio direttamente sul PC di casa. A tal riguardo c'è anche chi vende scarpe sportive che contengono al proprio interno il dispositivo GPS per evitare che il figlio se ne possa disfare facilmente. Alla faccia della privacy...

- Degree Confluence Project-
Esistono anche utilizzi alternativi ma costruttivi: il Degree Confluence Project si prefigge il fine di fotografare e documentare i luoghi presenti sul suolo terrestre nei quali si incontrano i paralleli ed i meridiani. In pratica gli utenti sono chiamati a contribuire a questo progetto descrivendo quei punti in cui ciascun grado intero della latitudine si incrocia con il grado intero della longitudine; grazie al sistema GPS è possibile raggiungere questi punti in modo semplice e preciso. Per farvi capire meglio qui trovate la mappa dell'italia sulla quale sono segnati in rosso i punti già documentati ed in grigio quelli da documentare. Qui invece trovate un esempio di un punto documentato nel centro della Toscana 44°N 11°E.
Un risultato interessante di questo progetto è la mappa terrestre composta dalla serie di fotografie descrittive di ciascuno dei punti di "confluenza". L'effetto ottenuto è davvero curioso.

- GeoCaching -
Utilizzo ludico del sistema GPS che ha una serie di risvolti interessanti. In due parole si può definire il Geocaching come "caccia al tesoro GPS". Per capire meglio vi rimando sia al sito ufficiale geocaching.com sia al post che approfondisce meglio questo argomento

- GPS Drawing -
E l'arte dove la mettiamo? Eh già, c'è chi usa il suo dispositivo GPS per disegnare! In pratica si può usare il proprio movimento in modo cosciente per generare delle tracce che abbiano una forma riconoscibile. Esiste un sito che raccoglie le esperienze degli utenti "creativi". Vi sono poi utenti che cercano di generare disegni sempre più grandi; c'è chi, ad esempio, ha disegnato sul reticolo stradale di una città statunitense gli elementi del gioco "space invaders". Vi segnalo anche un utente che, in occasione del capodanno del 2007, ha disegnato la cifra "07" coprendo tutta la nazione dell'Irlanda!

E voi conoscete qualche altra esperienza analoga a quelle elencate qua sopra?

lunedì 5 marzo 2007

Un caloroso benvenuto

Da oggi Massimo Tofanelli contribuirà con i suoi interessanti articoli ed i suoi approfondimenti a Gis Blog Italia. Un caloroso benvenuto dal Team!

dopo l'eclissi riconquistiamo la luna... con google & co.

Mezza Italia ha passato il sabato notte scorso con lo sguardo rivolto verso l'alto affascinata dall'eclissi totale di luna. Anch'io ho guardato con interesse al fenomeno e mi è tornato in mente che qualche tempo fa i geni di Google avevano pubblicato Google Moon.

Oggi vediamo quali sono le risorse utili per guardare la luna attraverso lo schermo del nostro computer.
Google Moon in realtà fornisce, attraverso l'interfaccia di Google Maps, la possibilità di visitare una porzione (nemmeno tanto estesa) della superficie lunare sulla quale sono segnalate le aree dove sono sbarcati gli astronauti americani nelle numerose missioni "Apollo".
Ma esiste qualcosa di meglio: l' Atlas Virtuel de la Lune è il parallelo (con le dovute distinzioni) di Google Earth. Disponibile anche in italiano, è gratutio e fornisce la possibilità di esplorare il satellite pallido da tutte le angolazioni e permette di scrutareanche la faccia nascosta.
Se l'allunaggio virtuale vi ha stuzzicato la voglia di esplorazione potreste avventurarvi anche verso il pianeta rosso attraverso Google Mars!
Se poi volete esagerare potreste caricare in google earth una serie di "overlay" per trasformare la terra in uno dei pianeti del sistema solare... basta visitare Google Earth Hacks.
Buon viaggio, e se fate qualche scoperta interessante non esitate a segnalarcela nei commenti!

sabato 3 marzo 2007

flashearth e la censura inutile

Due giganti si confrontano in questo periodo sul campo della consultazione web di mappe e immagini satellitari; nel campo della visualizzazione 2d attraverso il browser da una parte c’è google map dall’altra microsoft virtual earth. Ora è evidente che le due società non producono direttamente il materiale aerofotografico ma lo acquistano da fornitori esterni sulla base di opportunità diverse. Accade quindi che non tutte le parti del globo terrestre (o dell’Italia, per parlare di casa nostra) siano coperte da fotografie di uguale qualità. Uno strumento utile per verificare le differenze è flashearth (www.flashearth.com)che pubblica in una semplice interfaccia flash gli archivi di google maps, di microsoft ve e di altri fornitori(Yahoo! Maps, Ask.com, Open layers e NASA). Una volta individuata una collocazione geografica e un livello di zoom è possibile verificare quale sia la migliore copertura per l’area prescelta scegliendo semplicemente dalle opzioni possibili (se volete documentazione sulla Toscana centrale, o sul Chianti, oggi dovete per esempio utilizzare ve e non google.
Il gioco è piacevole di per sé, ma c’è un aspetto che lo rende particolarmente divertente. Alla migliore risoluzione le aerofotografie pubblicate da microsoft ve sono state acquistate dalla compagnia generale delle riprese aeree di parma (sono conosciute come la copertura italia 2000). Si tratta di un volo di grande qualità, ma soggetto alle norme italiane di produzione cartografica, che impone la censura per i siti di interesse militare, un tempo realizzata con pecette nere immediatamente visibili, oggi realizzata con i mezzi consentiti dall’editing digitale delle immagini. Le immagini di google, quando sono disponibili a un livello di qualità paragonabile sono diverse, presumibilmente acquistate da un produttore non italiano, e non riportano nessuna censura. Provare per credere: cercate su flashearth la base americana di Camp Darby a sudest di Pisa: nelle immagini Microsoft non la troverete perché è coperta da una pineta, clonata nemmeno troppo sapientemente. Ma basta uno switch sulle immagini di Google per scoprire l’organizzazione del sito militare. Ancora più sorprendente il confronto relativo alla acciaieria Lucchini di Piombino (cercate sulla costa, subito a est del promontorio): google, che copre il sito, almeno parzialmente, con una immagine di buona qualità ve la fa vedere com’è; microsoft ve la copre con una pineta lussureggiante, subito a ridosso della spiaggia.
Vi consiglio di non usare virtual earth per programmare i luoghi del campeggio estivo; potreste avere brutte sorprese.

venerdì 2 marzo 2007

mappare i visitatori del proprio blog: Frappr vs ClusterMaps vs MapKit -Aggiornato-

La diffusione delle "pagine web personali" è cresciuta a dismisura da quando esistono i blog. e questo è uno dei tanti effetti della rivoluzione web 2.0; immagino dunque che molti di voi avranno un blog / myspace o un servizio similare e sono curiosi di sapere quale sia la provenienza dei visitatori del proprio spazio su internet.
Ecco, oggi vediamo quali strumenti possano essere utili per mostrare su una mappa il luogo da cui provengono gli utenti che sono capitati (volontariamente o meno) sul propio spazio web. Il meccanismo per visualizzare queste mappe sulla propria pagina web è molto semplice: dal sito che fornisce questo servizio è sufficiente copiare alcune righe di codice ed incollarle in spazi predisposti come spiegato accuratamente sul sito stesso.
I tre servizi che sono riuscito a trovare sono:

- Cluster Maps: (indicatomi da fabio.lucchesi) fornisce la possibilità di vedere una mappa del mondo sulla quale compariranno dei cerchi rossi che indicano il luogo di provenienza dei visitatori. La dimensione dei cerchi è proporzionale al numero dei visitatori.
pro: la visualizzazione è molto chiara e l'inserimento del codice è semplice
contro: non è permesso nel servizio gratuito eseguire ingrandimenti (come potete leggere nei commenti ci viene segnalato che lo zoom, attivato nella versione a pagamento è molto semplice da usare; presto vi faremo vedere!) e viene aggiornato una volta al giorno
Locations of visitors to this page


- Frappr: la mappa visualizzata da frappr oltre che visualizzare il luogo di provenienza dei vistatori contiene una serie di informazioni/icone che permettono di sapere qualcosa di più. In soldoni frappr è un mashup di google maps e dunque è permesso fare ingrandimenti anche molto ravvicinati e vedere la posizione di provenienza sulle immagini satellitari.
pro: è permesso fare ingrandimenti ed è permesso ai visitatori specificare meglio i propri dati; viene aggiornato in tempo reale.
contro: l'interfaccia è confusa e richiede molto spazio, non è prevista una visualizzazione che "accumuli" gli utenti "vicini" come invece avviene in ClusterMap.



- MapKit: (indicatomi anch'esso da fabio.lucchesi) il funzionamento di questo mashp è simile a Frappr ma non aggiunge la posizione del visitatore in modo automatico, è il visitatore che deve segnalare la sua provenienza.
pro: buona interattività grazie all'utilizzo dell'interfaccia di google maps (visualizzazione più snella rispetto a Frappr); le possibilità di personalizzazione del proprio luogo di provenienza sono superiori agli altri due servizi concorrenti
contro: gli utenti, ed il luogo di provenienza, non vengono aggiunti in modo automatico





Se sapete l'esistestenza di altri servizi di questo tipo non esitate a segnalarli nei commenti!

giovedì 1 marzo 2007

provate ArcGIS Online... prima che diventi a pagamento!

ESRI sta sviluppando un servizio per gli utenti di ArcGIS 9.2 che permette di caricare dei tematismi in remoto ai quali è possiblie sovrapporre i propri temi direttamente nei programmi che compongono la suite ArcGIS. Ad esempio è possbile caricare in remoto dentro ArcMap l'hillshade di tutto il globo al quale è possibile sovrapporre i tematismi sviluppati in proprio.

Vi consiglio di provarlo (per ora è aperto a tutti), è sufficiente registrarsi per ottenere un nome utente ed una password (che peraltro credo che siano uguali per tutti ma non mi sembra corretto comunicarli qui). Presto diventerà a pagamento quindi se siete interessati sbrigatevi.

Successivamente alla registrazione si dovrà procedere a creare una connessione mediante ArcCatalog; così facendo vi ritoriverete tra i tematismi disponibili anche l'elenco dei temi che potrete caricare anche dentro ArcMap, ArcScene e ArcGlobe! (i passaggi sono spiegati bene qui anche se sono in inglese)

L'iniziativa è lodevole ma come al solito i dati sono concentrati molto sugli Stati Uniti e sul mondo in generale, ma se dovete fare uno studio su un'area vasta (una provincia o una regione) potrebbe essere utile avere un "fondo" precostituito al quale aggiungere le proprie elaborazioni trattando il tema caricato in remoto proprio come se fosse un livello come tutti gli altri.
PS: E' strettamente necessario essere in possesso ArcGIS 9.2